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ALMAMEGRETTA


Almamegretta2
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 Gli Almamegretta sono una delle band italiane più interessanti dell'ultimo decennio. Si sono imposti all'attenzione del pubblico nel 1992 con il mini album Figli di Annibale, quattro brani registrati in cinque giorni, la cui title track farà parte della colonna sonora del film di Gabriele Salvatores "Sud" (1997). Ma la consacrazione arriva l'anno successivo con Anima Migrante, dove appaiono già evidenti le molteplici influenze da ogni angolo del mondo, tradotte con naturalezza in un efficace dialetto partenopeo, che si trasforma così in linguaggio universale. Tre album in tre anni e mezzo, (Figli di Annibale, Anima Migrante, Sanacore) che segnano un cammino sempre più preciso e riconoscibile verso la creazione di una "musica totale". Un'esperienza originale nel panorama musicale italiano, destinata ad influenzare diverse band successive.

Con Sanacore arriva anche il successo commerciale ("Fattalà"), grazie anche all'apporto delle atmosfere elettroniche, cupe e ovattate della musica Dub di Adrian Sherwood, celebre produttore della On-U Sound londinese. Ma Napoli continua ad essere l'elemento determinante della loro musica, il centro di gravità fortemente voluto e che non accetta d'essere messo in discussione.

Anche i successivi album, Lingo (1998) e 4/4 (1999) sono dei successi, tanto che gli Almamegretta, e soprattutto il loro leader Raiz, cominciano ad essere richiestiper collaborazioni a vari progetti internazionali. Per i Massive Attack remixano la celebre "Karmacoma", il regista Pappi Corsicato gira il video del loro singolo "Nun te scurdà". Raiz e compagni lavorano anche con Bill Laswell, Leftfield e Asian Dub Foundation. La fase di piena crescita artistica del gruppo è confermata da Lingo, un disco complesso e armonico. Il leitmotiv è la ipnotica "Suonno", ripresa due volte nel corso dell'album, con differenti sfumature di suoni, ritmi e linguaggi. Ma non mancano brani più melodici come "Rootz" o "En Soft", dove la voce accattivante di Raiz riesce a creare delle atmosfere cupe e romantiche. Uno stile di canto originale che rimanda alla tradizione napoletana, e che strizza l'occhio ai muezzin arabi. I testi si fanno meno arrabbiati, ma non per questo meno veri o incisivi.

L'anima migrante della band prosegue il suo cammino con 4/4, a partire dal brano d'apertura, "The Cheap Guru", che mette in guardia dai pericoli dei santoni a basso costo dei nostri giorni. Una particolare attenzione merita "Riboulez le Kick" l'ossessivo brano che doveva essere il secondo singolo dell'album e a cui è stato invece preferito il più accessibile "Sempre". Non mancano infine le canzoni d'amore, come "Brucia " e "Venus", mai scontate e condotte su un ritmo sempre trascinante. Il disco, registrato negli studi milanesi di Mauro Pagani, vede anche la partecipazione della straordinaria cantante siberiana Sainkho Namtchilak.

Imaginaria, sorprende ancora una volta per la freschezza delle sonorità, che arricchisce con contributi mediterranei, i ritmi techno, dub e pop della loro musica. Un crescendo che si snoda in 71 minuti di musica attraverso brani come "Immaginaria", "Cana", e "Mergellina70" e che culmina nelle due tracce conclusive, "Pa' Chango" e "Rubb da Dubb", dove il ritmo diviene sempre più serrato e trascinante. I loro testi, semplici e quindi universali nel contenuto, costituiscono un passo avanti nell'inseguimento della loro utopia, attraverso un linguaggio anglo-afro-ispanico-italico-partenopeo che vuol essere il passe-par-tout del mondo.


Novita

ALEXIA IN CONCERTO 28 SETTEMBRE Ore 21.30 MOJO ALCANTARA - PIAZZA MUNICIPIO

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